Un Mercato dell’Olio d’Oliva anomalo

da Set 8, 2023Curiosità e Notizie su Olio D'Oliva0 commenti

Il mercato dell’olio d’oliva si trova in una situazione straordinaria e fuori dalla norma, molto lontano delle aspettative più ottimistiche dei produttori. Anche adesso i prezzi continuano ad aumentare vertiginosamente, raggiungendo livelli senza precedenti. Le prime quotazioni risalenti a luglio 2023, confermano queste amare previsioni, con un aumento dei prezzi diffuso nei principali mercati del Paese. Insieme a tutto ciò, si affianca una crescente domanda che si scontra con una riduzione naturale delle disponibilità che ritroveremo anche nella prossima raccolta. La situazione è resa ancora più complessa dalle segnalazioni di un’altra campagna di raccolta scarna in Spagna e dal declino delle scorte, che preoccupa anche gli imbottigliatori. Ma qual è il motivo di questa grave situazione del mercato dell’olio d’oliva?

Un’occhiata da vicino: le variazioni Regionali

Nelle prime settimane di luglio, il prezzo medio alla produzione dell’olio extravergine di oliva ha raggiunto un notevole picco di 7,87 euro al chilo. Le piazze pugliesi sono andate oltre gli 8 euro al chilo, e in alcuni casi hanno toccato i 9 euro. Anche in Calabria, i prezzi oscillano tra i 6,40 e i 7,20 euro al chilo, mentre in Sicilia, i livelli sono tradizionalmente più alti, variando da oltre 7 euro nella parte occidentale dell’isola a oltre 9 euro nella parte orientale. Nel Nord, i prezzi sono ancor più elevati, con l’Abruzzo che rimane costantemente sui 9 euro. Su cosa impatterà tutta questa situazione?

Mercato dell’Olio d’Oliva: Rialzi anche all’Ingrosso

È evidente che gli aumenti dei prezzi alla produzione si riflettono anche nei prezzi all’ingrosso, sia per gli oli di pressione che per quelli raffinati. La situazione rimane fluida e le previsioni future rimangono incerte in attesa della prossima raccolta.

Mercato dell’Olio d’oliva anomalo: quali sono le cause?

Questa profonda crisi ritrova la sua origine in una serie di fattori risalenti al 2022. In primis, la siccità che ha colpito le regioni olivicole mondiali ha avuto un impatto devastante sulla produzione e sulle scorte, innescando questo  rapido aumento dei prezzi dell’olio extravergine d’oliva. Anche altre condizioni avverse, comprese le temperature anomale e il deficit idrico, hanno influito negativamente sulla produzione di olive, portando a una diminuzione significativa della quantità di olio disponibile. In Spagna, il calo della produzione è stato drammatico, con una riduzione del 55% rispetto all’annata precedente: insomma una situazione davvero devastante.

I fattori climatici hanno contribuito a questo rialzo dei prezzi

Altri Fattori Contribuenti 

Oltre ai precari fattori climatici, l’aumento dei prezzi dell’olio extra vergine d’oliva è stato alimentato da un aumento dei costi di produzione e da una domanda globale superiore all’offerta. Questi fattori hanno influenzato l’intera catena di approvvigionamento, spingendo al rialzo i prezzi sia all’origine che al consumo, proprio come accade in tutte le situazioni in cui la domanda supera l’offerta.

Preoccupazioni anche dall’Assitol

Segnali di preoccupazione arrivano anche dall’Associazione Italiana dell’Industria Olearia, Assitol, che ha espresso preoccupazione per la scarsa disponibilità di olio d’oliva e ha sottolineato i rischi legati alla produzione limitata: «Le cause della ridotta disponibilità di olio d’oliva, e in particolare di olio extra vergine d’oliva, sono da rintracciare nella scorsa disastrosa annata olivicolo-olearia, su cui hanno inciso siccità ed episodi di meteo estremo, e i rincari della materia prima» sottolinea il direttore generale di Assitol, Andrea Carrassi «Sta succedendo quello che avevamo paventato agli inizi della campagna: a causa della scarsa produzione, il nostro comparto rischia di non avere a disposizione la quantità di olio sufficiente a rifornire il mercato nei prossimi mesi».

Previsioni per il 2023/2024: una Campagna Olearia Difficile

La prossima campagna olivicolo-olearia si preannuncia difficoltosa e il futuro dell’olio d’oliva rimane attualmente incerto. La produzione mondiale nella campagna 2022/23 ha registrato un calo del 26% rispetto a quella precedente, con una significativa riduzione della produzione nell’Europa olearia. Questo conferma la tendenza negativa degli ultimi cinque anni. Tale rialzo dei prezzi sembra destinato a persistere fino a novembre 2024, poiché le prospettive per la nuova campagna olivicolo-olearia non sembrano promettenti. La produzione è in calo in Spagna, Turchia, Italia e in altre regioni, il che potrebbe portare a ulteriori aumenti dei prezzi. In questo contesto, l’olio extravergine d’oliva di media qualità potrebbe raggiungere prezzi fino a 8-9 euro al litro anche nei supermercati.

Effetti sulla Disponibilità e sui Prezzi

La scarsa disponibilità di olio d’oliva ha causato un aumento dei prezzi in tutta Europa, con conseguente riduzione dei consumi, già influenzati dall’inflazione. Questo ha pesato anche sulle esportazioni verso Paesi extra-UE. 

Mercato dell’Olio d’Oliva: il Futuro

L’unica speranza di vedere una riduzione dei prezzi dell’olio d’oliva è legata a una migliore campagna olivicolo-olearia. Questa è prevista per novembre 2024, ma solo se la produzione aumenterà significativamente in quell’anno, i prezzi potrebbero tornare ai livelli di alcuni anni fa. Tuttavia, al momento, la situazione rimane instabile e incerta per il settore.

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